22/23/24 aprile 2004
 
La notte dormo bene. Mi sveglio e mi rendo conto che
mi manca uno yak. Pinso’ mi dice che ci penseranno gli
yak man a risolvere il problema. Il percorso del
giorno precedente si e’ svolto su 12 km per 600 mdsl
circa fino alla quota di 5800 m oggi circa 8,10 km per
un dislivello di 650 m fino alla quota di 6450m. Sara’
dura? Il gradino rompi alpinisti e’ intorno ai 6000
6200 m e cosi’ e’ stato. Intorno a quella quota le mie
capacita di progressione diminuiscono a vista
d’occhio. Non voglio forzare i tempi per ora. Mi
prendo il mio tempo. Non ci sono particolari intoppi
se non il fatto che a 6200 m il tempo cambia in bufera
di neve. Procedo a tastoni, tra l’aria sottile che mi
attanaglia, la voglia di acqua Italiana in bottiglia e
non Thè tibetano, il freddo che mi morde mani e piedi.
Per essere più veloce e leggero sto salendo con delle
scarpette simil ginnastica! Arrivo al ABC. Continuo a
cercare la nostra tenda grande. Attraverso tutto l’ABC
decine e decine di tende e non trovo la nostra. 
Excuse me, Do you know where is the Italian ABC? The
sirdar is Zhambu!”, “ yes ser half hour up” porca
pupazza. Abbasso la testa  e continuo a salire la
morena. Mi sveglio dentro la tenda con una bella tazza
di the. Ho impiegato 5h15 per salire. Un pò di mal di
testa. Tutto sommato comprensibile. Anche qui si
scherza e si gioca tra un lavoro ed un altro. La
mattina seguente il 23 aprile non sto molto bene.
Nausea e mal di testa leggeri ma da non sottovalutare.
Avevo programmato per la fase di acclimatazione un
giorno in più all'ABC solo ed esclusivamente se le mie
condizioni fisiche fossero state perfette. Non sto
male ma neanche bene per ora e’ sufficiente. Il carico
e’ arrivato tutto a destinazione questa e’ la cosa
piu’ importante. Mi metto d’accordo con i compagni,
do’ delle indicazioni e ne ricevo altre, rimangono in
quota solo tre con la promessa di scendere veloci la
mattina seguente. Gli altri scenderanno con me. Arrivo
all’Intermedio in tre ore circa, bevo un thè e riparto
subito. Prima di arrivare all’intermedio, si scende  e
poi si risale su di un ghiacciaio coperto da detriti.
Mentre scendevamo vedo un amico in difficoltà, scivola
e sbatte il sedere a terra. Cerco di aiutarlo,
tirandogli su lo zaino e spostandomi sulla destra. Non
faccio in tempo a pensare nulla che mi sento
proiettato verso l’abisso. Un infida lastra di
ghiaccio mi fa perdere l’equilibrio. Comincio a
scivolare verso il fondo. Ho solo due possibilità tra
queste rocce e ghiacci. O resto in piedi e tento di
fermarmi un po’ più giù, oppure mi butto a terra
cercando di fermarmi il più presto possibile con
possibilità di fratture ed escoriazioni varie. Ricordo
di non aver scelto affatto. Ho cominciato a piroettare
e pattinare verso il basso. Prima detriti, poi neve,
lancio via il bastoncino, scivolo sul ghiaccio. Mi
giro petto a valle. Poi di nuovo petto a monte. Neve,
roccette, ghiaccio due piroette , un unico pensiero
rimanere in piedi a tutti i costi. Punto i piedi e mi
fermo con le mani poggiate appena sul pendio. Ho il
battito a 2000 due istanti dopo a zero. Non so cosa
devo pensare. Dall’alto mi arriva una voce ” Hai
rischiato di ammazzarti…” ero una decina di metri
abbondanti più in basso. Nessuna lesione riportata. I
guanti spessi della Millet mi hanno salvato le mani
mentre tentavo di rimanere in piedi. Mi guardo
attorno, risalgo velocemente il pendio, facendo
stavolta un pò più di attenzione, recupero il
bastocino della Ferrino e…” Cacchio ma mi avete
ripreso con la cinepresa?”, “ Danie’ ma vaff…”
Il percorso dall’Intermedio al BC procede tranquillo e
silenzioso, ognuno immerso nei propri pensieri.
Oggi 24 aprile mi sveglio alle 8.00, ho dormito 11
ore. Faccio colazione ed alle 12.00 ci chiamano per il
pranzo: polenta con carne di yak!
 
Per ora vi saluto a presto Dan